Il cielo osservabile a settembre intorno alle h22 orientati a nord. La linea bianca indica l’orizzonte.
La Stella Polare tra Orsa maggiore e Cassiopea
La Stella Polare è la stella più famosa perché si trova quasi perfettamente sul prolungamento dell’asse terrestre nel cielo, il Polo nord celeste (a meno di 1°), intorno a cui tutto sembra ruotare (da est a ovest) nell’arco della notte per il moto di rotazione della Terra (da ovest a est). La si ritrova sempre quasi allo stesso punto nel cielo di una data località; è l’ultima stella della coda della costellazione dell’Orsa minore ed è alta sull’orizzonte quanto la latitudine del luogo di osservazione.
Come fare per trovarla? Girarsi verso nord (di spalle a dove è il Sole verso mezzogiorno) e cercare le sette stelle dell’Orsa maggiore che formano un trapezio con una coda di tre stelle. Prendere le due stelle dette puntatrici, Dubhe e Merak, dal lato del trapezio dove non c’è la coda, e prolungare la linea che le congiunge in direzione opposta a dove va la coda: la prima stellina solitaria che si trova è la Stella Polare, ultima della coda dell’Orsa Minore.
Se L’Orsa maggiore si trova bassa sull’orizzonte, come in questo periodo, e non è possibile individuarla, ci si può aiutare cercando una costellazione a forma di W, Cassiopea; quasi perpendicolarmente alla linea che unisce le sue tre stelle superiori si trova la Polare, situata quindi a metà circa tra Cassiopea e l’Orsa maggiore.
Come trovare la Stella Polare
La Stella Polare non è molto luminosa pur essendo una supergigante gialla, perché dista 431 anni luce dalla Terra; è una variabile cefeide (la magnitudine varia da 2,1 a 2,2 in 3,97 giorni) ma pare che dal 1965 sia diventata costante; ha due compagne nane. Le altre stelle dell’Orsa minore sono poco luminose e individuabili solo in un cielo molto buio, tranne le due del trapezio opposte alla coda, Kocab e Pherkad.
Secondo Arato, la costellazione rappresenta Ida, una delle due ninfe che allevarono Zeus neonato: mentre l’altra, Adrastea, sarebbe identificata con l’Orsa maggiore.
Nell’Orsa Maggiore, il trapezio che la identifica, oltre che dalle due stelle puntatrici, è costituito da Phekda e Megrez, cui segue la coda o timone con le stelle Alioth, Mizar e Alkaid. Mizar è una stella multipla e già ad occhio nudo si riesce a vedere una compagna di magnitudine 4, Alcor; mentre con un piccolo telescopio se ne scorge un’altra; poiché ciascuna di queste tre stelle è a sua volta una doppia si tratta di un sistema di ben sei stelle.
Le sette stelle dell’Orsa maggiore rappresentavano per gli antichi i sette buoi che trainavano il Carro del Sole: Septem Triones in latino, da cui deriva la parola Settentrione.
Ovidio identifica la costellazione con l’orsa in cui era stata tramutata la ninfa Callisto da Giunone, per punirla di avere avuto un figlio, Arturo (la prima stella che si trova seguendo la coda dell’Orsa), da Giove.
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La mappa del cielo è tratta da Skymap, software scaricabile in versione demo dal sito http://www.skymap.com
Crediti
Autore: Lucia Corbo. Docente di Scienze naturali ed esperta di didattica dell’Astronomia, ha collaborato con varie riviste curando articoli, rubriche e materiali multimediali. Per il Miur ha curato il cd “Gli studenti fanno vedere le stelle” e con N. Scarpel il libro “Astronomia in rete”; ha promosso e coordinato le prime edizioni delle Settimane dell’Astronomia per le scuole. Ha tenuto molteplici corsi di aggiornamento sulla didattica delle Scienze e dell’Astronomia per insegnanti e corsi di Astronomia per studenti ed adulti, in presenza e on line.