La galassia di Andromeda è l’oggetto più lontano visibile ad occhio nudo, e ci sta venendo addosso.
Sappiamo che dall’inizio del tempo, dal Big Bang, l’Universo si espande, e quindi tutte le galassie, da quando sono nate, si allontanano tra loro. Ma ci sono delle eccezioni.
In realtà esistono delle galassie che si stanno avvicinando tra loro perché la loro vicinanza fa sì che la gravità vinca sul moto di espansione dell’Universo. È proprio quello che sta avvenendo alla nostra Via Lattea, nei confronti della galassia di Andromeda, la nostra galassia gemella più vicina che contiene quasi 1000 miliardi di stelle.
Siamo noi a muoverci verso Andromeda o è Andromeda a viaggiare verso la Via Lattea? Beh un po’ tutte e due le cose, l’attrazione è reciproca.
La distanza tra noi ed Andromeda è di circa 2 milioni e mezzo di anni luce, che corrisponde alla bellezza di 23 miliardi di miliardi di km, dalle ultime stime fatte dagli astronomi pare che il grande scontro avverrà tra 3,5 e 4 miliardi di anni.
Al contrario di quello che si può pensare però, non ci saranno i fuochi di artificio perché lo spazio che ci circonda e le distanze tra le stelle sono enormi. Per fare un esempio, se il Sole fosse una monetina da 1 euro, la stella più vicina sarebbe a 1000 km di distanza, e se lo riducessi ad un granello di sabbia, in una città come Roma ne troverei tra i 6 e i 10 di questi granelli. Quello che succederà, quindi, non sarà un vero e proprio scontro, ma un fondersi senza tante scosse.
E se tra qualche miliardo di anni qualcuno di noi sarà ancora qui, vedrà uno spettacolo magnifico perché Andromeda apparirà molto grande nel cielo e dopo un po’ le due galassie diventeranno una sola, grande il doppio.
Come detto all’inizio dell’articolo, la galassia di Andromeda è in effetti l’oggetto più lontano visibile ad occhio nudo, a patto di trovarci sotto un cielo molto buio. (ormai molto difficile da trovare in Italia). Qualcuno potrebbe non credere che con i soli vostri occhi, in una notte limpida e lontani dalle luci delle città, sareste in grado di vedere un oggetto celeste distante ben 2 milioni e mezzo di anni luce, ma se provate nelle notti di tardo autunno o inizio inverno a guardare nel cielo, in alto, tra le costellazioni di Cassiopea, Pegaso e Andromeda, magari aiutandovi prima con un binocolo, dovreste riuscire a scorgere una debole macchiolina biancastra e allungata immersa nelle stelle puntiformi: è lei.
Andromeda nella mitologia
Figlia di Cassiopea, regina d’Etiopia e moglie di Cefeo. La madre della povera Andromeda, particolarmente vanitosa, un giorno affermò di essere più bella delle Nereidi, ninfe marine figlie di Nereo particolarmente seducenti. A quel punto le ninfe decisero che era giunto il momento di punire Cassiopea per la sua vanità e chiesero l’aiuto di Poseidone.
Cefeo, però, si rivolse all’oracolo di Ammone che gli rivelò che per placare l’ira di Poseidone doveva dargli in sacrificio la figlia vergine Andromeda, che venne incatenata a una rupe a strapiombo sul mare.
Mentre la giovane era impossibilitata a fuggire passava di lì per caso Perseo, a cavallo di Pegaso. Il cuore del giovane eroe venne conquistato dalla bellezza della fanciulla e le si avvicinò, provando a intavolare con lei una conversazione.
Andromeda, decise di raccontare la sua triste storia. Così Perseo, dopo aver chiesto la mano ai genitori di Andromeda, uccise il mostro mandato da Poseidone e liberò la giovane. Dal loro matrimonio nacquero sei figli, uno dei quali, Perse, è considerato il progenitore dei persiani.
Crediti
Autore: Giancarlo Neccia è astrofilo e astrofotografo dell’associazione “La via delle Stelle” di cui è vicepresidente. Gestisce a livello tecnico l’osservatorio “La via delle stelle” di Montelanico (Roma) e l’osservatorio Maurizio Cassandra di Carpineto Romano (Roma) dotato di telescopio Marcon da 400 mm.