“L’uomo è solo davanti al suo futuro. Le sue responsabilità sono esaltanti e terribili.”
Cominciamo il nuovo anno con due proposte che approfondiscono la tematica affrontata nell’articolo “Per amore del Pianeta?”. I due volumi che consigliamo sono legati a filo doppio: l’autore del primo, Aurelio Peccei è il fondatore, con Alexander King, del Club di Roma, una associazione non governativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini e donne d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti, che iniziò la sua attività nell’aprile del 1968. Gli autori del secondo libro, Donella Meadows, Dennis Meadows e Jorgen Randers, sono tre scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) che pubblicarono nel 1972 il famoso Rapporto The Limits to Growth. Il Rapporto fu il naturale approdo del cammino che gli stessi percorsero con i componemti del Club di Roma. Dopo trent’anni hanno messo ancora a disposizione del mondo previsioni che tengono conto dei nuovi dati e dei nuovi contesti.
L’umanità può uscire dalla crisi e costruire l’avvenire desiderato. Purché sappia utilizzare con intelligenza le proprie risorse, soprattutto le risorse umane.
Questo libro uscito nel 1981, mantiene ancora oggi inalterata la sua forza visionaria. Aurelio Peccei aveva individuato con straordinaria preveggenza il cammino da percorrere per coniugare la crescita economica e materiale con le risorse umane e naturali. La capacità di “mettere insieme le cose” era maturata nel corso della vita fatta di studi, di battaglie in difesa delle proprie idee, di esperienze di alta imprenditoria.
Peccei aveva capito che per salvare il mondo dalla distruzione bisogna affidarsi al potenziale latente di ciascun individuo, povero o ricco che sia, e soprattutto chiamare i giovani a progettare e realizzare il loro avvenire. È necessaria una vera rivoluzione umana, un cambiamento radicale di mentalità, uno straordinario coraggio per gettare alle ortiche l’inconcludente “Realpolitik” e avere una prospettiva innovatrice, fondata su strategie globali, sulla collaborazione mondiale, su principi e pratiche di uguaglianza reciproca tra paesi ricchi e paesi poveri.
Quando Peccei scrisse queste pagine pochi gli prestarono ascolto. Oggi la sua strategia globale è l’unica possibilità di salvezza per il nostro mondo.
Donella Meadows, Dennis Meadows e Jorgen Randers erano tre giovani scienziati del celebre MIT di Boston quando, nel 1972, pubblicarono “I limiti dello sviluppo”, un rapporto che nel giro di poco tempo diventò un bestseller assoluto. In quel saggio gli autori, pionieri delle scienze informatiche, gettavano uno sguardo verso il futuro e, grazie a modelli di calcolo computerizzati, riuscivano per la prima volta a mostrare in modo inequivocabile le conseguenze della crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite.
Ed ora, a trent’anni da quel successo, muniti di strumenti informatici ben più raffinati e di una mole enorme di dati statistici, quegli stessi autori si sono riuniti per lanciare ancora il loro grido d’allarme. Con uno stile semplice e piano e con grande rigore scientifico, i tre scienziati non possono fare altro che confermare molte delle previsioni di trent’anni fa, e metterci in guardia sui devastanti effetti dell’azione umana sul clima, la qualità delle acque, la biodiversità marina, le foreste e tutte le altre risorse naturali. Prima che sia troppo tardi.
Crediti
Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.