Prendiamoci cura della Terra

L’Upupa, l’Appassionato e l’Ornitologo

L’Upupa (Upupa epops), uccello che in primavera raggiunge il nostro Paese per nidificare e allevare la prole, per poi tornare a sud del deserto del Sahara, è stato ricordato non solo nei versi di Foscolo e Montale, ma anche in un nostro articolo scritto nel novembre del 2022 da Emilio Baldaccini.
(https://www.earthgardeners.it/2022/11/24/lupupa-uccello-del-mito/).
L’articolo descrive minutamente il comportamento dell’Upupa, compreso quello che esegue durante le parate nuziali.

L’Appassionato di natura e fotografia, Rudy Cleemput, olandese in vacanza a Tenerife, ha fotografato delle Upupe senza capire cosa stessero facendo. Ha poi letto l’articolo scritto da Emilio Baldaccini, si è spiegato il comportamento dei due uccelli che aveva osservato e ha spedito alla nostra redazione, insieme al ringraziamento per la spiegazione, le foto che aveva scattato e che pubblichiamo con piacere.

L’Ornitologo, Emilio Baldaccini, dopo essersi complimentato con Rudy Cleemput per le foto molto interessanti che aveva scattato, ha scritto questa nota:

La fortunata osservazione fatta da Rudy Cleemput, nostro lettore olandese in vacanza a Tenerife è all’origine di questo breve commento. In quell’isola ha infatti potuto fotografare una fase molto poco nota del corteggiamento dell’Upupa, caratterizzata da una postura piuttosto complessa, raramente descritta sui testi che riguardano questa specie.

Personalmente maneggio ed osservo upupe da anni, ma mai mi ero imbattuto in questa fase –
 forse intima e delicata – del suo cerimoniale di corteggiamento. E’ stata dunque anche per me una inaspettata quanto gradita sorpresa vedere quelle foto.
Fatta una piccola inchiesta tra i miei amici ornitologi, è risultato che anch’essi non ne sapevano nulla. Mi sono venute in mente le parole di un famoso fotografo naturalistico francese che per anni ha inutilmente tentato di fotografare la pantera delle nevi: “forse ci sono momenti in cui la natura non vuole essere osservata”… anche se alla fine ci ha regalato delle fantastiche immagini di questo totemico felino himalaiano.

Nelle due foto gentilmente inviateci dal nostro lettore, potete vedere questo tipo di display fatto a terra, in cui l’Upupa apre verso l’esterno entrambe le ali, scoprendo così le piume color cannella del petto. Contemporaneamente dispiega interamente le piume della cresta rovesciando all’indietro la testa, fino a farle toccare il dorso, tanto che il becco, tenuto semiaperto, viene puntato all’indietro. Un pattern di movimento reso possibile da un programma motorio certamente innato e dunque di carattere istintuale per la specie.

Nella seconda foto, gli esemplari di upupa sono due, in posizione sub parallela tanto che l’individuo che è davanti copre l’altro. Questo fa pensare che tale posizione sia assunta anche dalla femmina, cosa che non risulta dalle descrizioni del corteggiamento che ho potuto reperire. Dal punto di vista etologico ciò fa supporre che sia una postura ritualizzata di acquietamento comune ai due sessi, come suggerito dal becco (l’arma) rivolto all’indietro. Un invito all’avvicinamento reciproco, a superare l’inviolabile “sfera individuale”, un rafforzamento del legame di coppia e forse il prologo all’atto di accoppiamento.

Al momento non ho con me l’anello di re Salomone che permetteva a quel sovrano di parlare con gli animali e capirne il linguaggio, ma forse non sono lontano dal dare un perché a questo display di corteggiamento.

 Per concludere questa bellissima storia che vede la Passione aiutare la Scienza, ringraziamo Rudy Cleemput per averci dato la possibilità di pubblicare le sue preziose foto e auspichiamo che la diffusione della Citizen Science, la scienza che si realizza con il contributo dei cittadini, continui a svilupparsi per integrare il lavoro di chi si occupa a tempo pieno di scienza: solo così le conoscenze legate all’osservazione diretta potranno progredire e diffondersi più rapidamente.

Crediti

Autori:

N. Emilio Baldaccini. Già Professore Ordinario di Etologia e di Conservazione delle risorse Zoocenotiche dell’Università di Pisa. Autore di oltre 300 memorie scientifiche su riviste internazionali e nazionali. Svolge attività di divulgazione scientifica. E’ coautore di testi universitari di Etologia, Zoologia Generale e Sistematica, Anatomia Comparata.

Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.