In un’epoca in cui la comunicazione visiva è preponderante, trovare un libro dalla copertina bianca con una semplice scritta nera è strano. Stranissimo.
Nessuna figura in tutto il libro! Neanche un’emoticon. Già, perché perfino i messaggi brevi con cui comunichiamo quotidianamente nelle applicazioni di messaggistica, sono costellati da faccine, fiorellini, cuoricini, manine. Minuscole figure utilizzate per trasmettere emozioni, sensazioni, a volte ripetute due tre, anche dieci volte per rafforzare in nostro messaggio.
Invece ne “Il libro senza figure”: niente. Solo parole. Parole che a volte diventano rumori e suoni inventati – e il gioco è fatto: non ci vuole altro, se non qualcuno che lo legga e lo animi.
Così B.J. Novak, attore americano con grandi qualità sceniche e comiche, scrive un libro che a prima vista è muto e vuoto. Per accenderlo, riempirlo, animarlo ci vuole un bambino – se sono parecchi è anche meglio – più un grande che si prenda il tempo di mettersi comodo e leggere ad alta voce tutto, ma proprio tutto, quello che c’è scritto.
E qualcosa, si può starne certi, succederà. Tutto quello che un suono sa suggerire alla fervida immaginazione di bambini che in questo caso non sono legati ad immagini scelte dagli adulti…
E’ a questo punto che accade quella magia che solo il suono della risata dei bambini e quella degli adulti che si mettono in gioco, può generare. Si rompono le barriere fino al punto da arrivare al buffo o, perché no? Anche al ridicolo!
E quando il libro finisce, la richiesta che arriva a gran voce è: “Di nuovo!“.
Crediti
Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.