Prendiamoci cura della Terra

L’errore come punto di partenza

Elogio dell’ignoranza e dell’errore” è l’ultimo lavoro di Gianrico Carofiglio nel quale l’autore mette in risalto il valore del non sapere e dello sbagliare attraverso esempi concreti e aneddoti attinti dal mondo dell’arte e della scienza.
In un mondo che celebra il successo e la perfezione, l’errore e l’ignoranza sono spesso visti come fallimenti da evitare a tutti i costi. Soprattutto da nascondere al mondo e, a volte, anche a se stessi. Per questo biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza vengono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così.

Cosa succede capovolgendo questa prospettiva? Nel suo libro Carofiglio ci invita a riflettere su questi due concetti che, contrariamente alla visione comune, possono rivelarsi fonte di sviluppo personale e di umanità.
Attraverso un’analisi profonda e ricca di esempi, Carofiglio ci mostra come l’errore sia un compagno inseparabile del nostro percorso di crescita. Sin da piccoli, infatti, ci viene insegnato che sbagliare è sinonimo di fallire: l’errore ci costa brutti voti a scuola e, più tardi, può penalizzare il nostro percorso lavorativo fino a minare la nostra stessa reputazione.

L’ignoranza, ancor più dell’errore, è spesso vista come una condizione di cui vergognarsi. Per l’ignoranza, infatti, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa.

Autore: Gianrico Carofiglio | Editore: Einaudi, 2024
Pagine: 96, Brossura | EAN: 9788806267643

E se invece considerassimo entrambi non come segni di fallimento, ma come tappe naturali e inevitabili del processo di apprendimento? Sbagliare è umano, e proprio attraverso gli errori impariamo a conoscere i nostri limiti, a sviluppare nuove strategie e a diventare persone più consapevoli.
Allo stesso modo, l’ignoranza non dovrebbe essere stigmatizzata: riconoscere di non sapere tutto ci permette di rimanere curiosi e aperti a nuove conoscenze, trasformando la nostra ignoranza in una risorsa per la crescita personale. Attraverso aneddoti divertenti e citazioni illuminanti, l’autore ci offre una riflessione profonda sulla natura umana, sul nostro rapporto con il mondo che ci circonda e sull’importanza di imparare dagli errori per evolvere come esseri umani.

Solo riconoscendo i nostri limiti possiamo continuare a stupirci e ad apprendere, lasciandoci ispirare dalla scienza, dall’arte e dalla natura. Con uno stile brillante e coinvolgente, questo libro rappresenta una lettura preziosa che ci ricorda l’importanza di essere indulgenti con noi stessi e di non smettere mai di cercare e di imparare.

Crediti
Autore: Anna Lacci è divulgatrice scientifica ed esperta di educazione all’ambiente e alla sostenibilità e di didattica del territorio. E’ autrice di documentari e volumi naturalistici, di quaderni e sussidi di didattica interdisciplinare, di materiali divulgativi multimediali.